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HI-FI AFRICA 1° GIORNO

Dopo un viaggio in nave di 52 ore scandito dalle pessime cene offerte e i film trasmessi da grandi navi veloci, siamo arrivati al porto di Tangeri tangerdove ci aspettava una coda di 2 ore, nonché una rasoiata di mance ai vari portuali.Il tempo di un rapido consulto e ci fiondiamo in un albergo di buon livello per la meritata igiene che latitava da troppo tempo e poi fuori per la cena in un piccolo ristorante gestito da un gentilissimo berbero originario dei monti sopra Casablanca, in cui troviamo ottimo cibo anche vegetariano a dispetto di quello che si dice sull’essere “veggie” in Africa.La mattina, dopo un sonno di sasso, sbagliamo subito strada dirigendoci verso Ceuta; tornati indietro prendiamo l’autostrada per Rabat e usciti in direzione Fes/Meknes attraversiamo le affascinanti strade costeggiate da secolari cedri che ci portano nell’interno della regione. In  ogni paese in cui passiamo tutti ci guardano e ci invitano a consumare la loro merce, da sacchi di patate a torridi pezzi di carne appesi.

Si nota una grande differenza tra paese e paese, si passa da piccoli villaggi di lamiera e fango a ridenti cittadine popolate da giovani che si vestono come alcune ragazzine italiane.

Finalmente raggiungiamo Fes

 

e il nostro “contatto”, Anita,

 

 che parla  benissimo arabo e ci presenta i suoi amici Mohammed, Achmed, Youssuf….insomma i nomi sono questi a rotazione!Ci portano nella loro casa, mangiamo nel loro piatto e dormiamo nel loro salotto: la loro ospitalità é incredibile.Dopo aver consumato ingenti quantità di “primizie” del luogo sia nelle cartine che nelle zucchine, andiamo a letto.

La mattina dopo Akmed ci porta a una delle entrate nella medina e per tutto il giorno ci  avventuriamo per i minuscoli e caotici vicoli.

Lo scenario non poteva essere più variegato: conosciamo artigiani di ogni genere dai liutai ai vasai passando per arrotini, fuochisti e conciatori.

 

 

Conosciamo un ragazzo di una famiglia di conciatori berberi che ci guida nei loro laboratori di tinta e conciatura delle pelli, nonché in un mercato abusivo di robivecchi in cui riusciamo a fare riprese grazie alla sua protezione.

 

 

Purtroppo alla fine del giro, quella che sembrava generosità incodizionata si é rivelata una richiesta di denaro “risolta”, dopo una lunga contrattazione, con la cessione di due pacchetti di sigarette e una maglietta con su scritto “iononcalo.it”!

Conosciamo anche un muezzin della scuola coranica (madrasa) più famosa di Fes  che perdendosi in chiacchere con noi deve poi correre quando si rende conto di aver ritardato per fare il richiamo alla preghiera sentendo che gli altri avevano già iniziato.

 

 

Mangiamo, sorseggiando te alla menta, su una bellissima terrazza con una splendida visuale sulla città e sul suq sottostante, attorniati da mansueti gatti randagi.

 Calata la sera ci perdiamo tra i mille cunicoli che sembrano tutti uguali e ci facciamo aiutare da alcuni bambini, che aumentano di minuto in minuto, e che ricompensiamo poi con caramelle, penne e un pallone nuovo di zecca.Usciti dalla medina prendiamo due “petit taxi” che ci riportano a casa del nostro ospite.Domani dopo aver recuperato quello che ancora ci manca per Rodrigo, il nostro camper, si parte: destinazione Ketama; ce ne andiamo in valle dagli amici di Anita.Se avete troppa nostalgia anche della nostra voce o non potete aspettare il nostro prossimo upload, questo é il nostro numero di cellulare marocchino:00212.52544019

BERRA.FONCA.LEO

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